Il castagnaccio è un piatto “povero” nel vero senso della parola, e nasce inizialmente, come la maggior parte delle ricette tradizionali, come dolce dei contadini ottenuto appunto dalle castagne, molto diffuse nelle campagne , specialmente della Toscana.

Il castagnaccio, spesso chiamato con altre denominazioni locali, era già diffusissimo anticamente un molte regioni italiane, prevalentemente delle zone appenniniche dove le castagne erano alla base dell’alimentazione delle popolazioni contadine.

Infatti la ricetta del castagnaccio risale al 500: si legge nel “Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia e di altri luoghi”, di Ortensio Landi (Venetia, 1553), che l’inventore del castagnaccio pare sia stato un lucchese tale “Pilade da Lucca”.

Il castagnaccio è un dolce molto ricco di minerali tra cui il potassio ed il magnesio. Essendo di per sè la farina di castagne dolce, sarebbe assurdo, come qualcuno fa, aggiungere dello zucchero all’impasto, o peggio ancora diluirla con latte o aggiungere cacao.

Il risultato sarebbe un dolce stucchevole dove si perderebbe l’aroma tipico delle castagne.

castagnaccio

 Ingredienti per un dolce per 8 persone (valore energetico per persona: 278 Kcal): 500 g di farina di castagne, 700 g di acqua, 50 g di pinoli, un pizzico di sale, la scorza di un’arancia o di due mandarini, 50 g di uvetta, un rametto di rosmarino, due cucchiai di olio extravergine di oliva.

  • Diluire lentamente la farina con acqua tiepida, aiutandosi con una frusta.
  • Quando l’impasto sarà omogeneo e senza grumi aggiungere la scorza di arancia privata della parte bianca tagliata in listarelle sottilissime. Anche la scorza di mandarino risulta molto gradevole ed aromatica.
  • Ammollare l’uvetta in acqua calda e poi aggiungerla all’impasto.
  • Aggiungere il sale.
  • In una teglia bassa e larga rivestita di carta forno versare l’impasto.
  • Sulla superficie spargere i pinoli e poco rosmarino.
  • Cuocere in forno a 180° per circa 30 minuti.
  • Toglierlo dal forno e spennellarlo con l’olio.
  • Il consiglio è di mangiarlo quando è ancora tiepido, per gustarne tutta la fragranza. .