L’anguria, frutto estivo per eccellenza, è originario dell’Africa del Sud, nel deserto del Kalahari dove tutt’ora viene coltivato: pare che David Livingstone, il famoso esploratore, notò che le angurie vi crescevano in abbondanza. Dall’Africa sono state portate dai Mori prima in Asia, fino in Europa nel 1300-1400 d.C. e da qui in Nord America.

È membro della famiglia delle Cucurbitacee, genere e specie Citrullis ianatus o Cucumis citrullus (da cui il termine cocomero), insieme al melone, ai cetrioli alle zucche e le zucchine.

È ricca di acqua, oltre il 90%, rinfrescante e contiene molti sali minerali come magnesio, calcio, fosforo, sodio e potassio.

Apporta numerose vitamine del gruppo A , B e C, sostanze antiossidanti in gran quantità come il licopene, che conferisce il caratteristico colore rosso, la citrullina, un amminoacido che contrasta la pressione alta e migliora il flusso sanguigno e l’ossigenazione  e favorisce la produzione di serotonina.

Ne esistono di varie qualità, precoci, tardive, rotonde con la buccia verde o oblunghe dalla buccia striata di verde chiaro e verde scuro, molto grandi (un’azienda italiana a Las Vegas nel 2013 ha vinto il record mondiale per aver prodotto l’anguria più grande del mondo, ben 148 kg!) o piccole, come le Baby o Mignon, che sono state ottenute tramite selezione naturale e non con l’ingegneria genetica, per cui non si tratta di organismi geneticamente modificati (OGM).

In commercio esistono anche angurie di colore diverso dal rosso;

  • la Meringa, di origine italiana, di colore giallo

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  • arancione (Yellow Crown, Yellow Crimson e Orangeglo)

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  • bianca (Cream of Saskatchewan, un’anguria di origine russa coltivata in Canada).

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È digeribile ed ha un contenuto calorico basso (33 kilcal per 100 g), però non bisogna esagerare con la quantità.

Sarebbe utile mangiare l’anguria con tutti i suoi semi, che sono ricchi di acidi grassi insaturi e vitamine del gruppo B.

All’estero ed adesso anche in Italia invece, si ricercano i frutti seadless (senza semi) che si mangiano più agevolmente: è un peccato, perché si esclude una fonte importante di sostanze preziose.

Ovviamente può essere consumata tal quale, oppure sotto forma di frullati, macedonie e gelati.

È ottimo nel gazpacho aggiunto agli altri ingredienti, tagliato a pezzetti e aggiunto allo spumante come aperitivo.

È possibile  anche preparare con le angurie delle granite che saranno rinfrescanti e dissetanti nelle calure estive!

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