Il desiderio di ognuno sarebbe trovare il regime dietetico ideale per ritrovare il benessere, per  perdere qualche chilo di troppo  senza fare sacrifici e senza restrizioni, e che consenta anche di mantenere nel tempo i risultati raggiunti.

Quante diete ci vengono proposte?

Moltissime, ed alla base di queste offerte si muovono  grandi interessi economici.

Per ogni dollaro speso in ricerca scientifica ed in corretta informazione alimentare che ne sono almeno mille spesi in pubblicità e spot destinati a vendere prodotti dimagranti e dietetici non sempre salutari e che propongono stili di vita non sempre sostenibili.

Quando ascoltate o leggete una pubblicità considerate sempre che intorno a quella ruotano interessi economici poco o per niente collegati all’interesse di salvaguardare la salute delle persone!

 Analizziamo brevemente le diete che ultimamente hanno riscosso più successo:

La Dieta Zona

 Prevede un rapporto 40-30-30 (cioè il 40% dei carboidrati, il 30% dei lipidi, il 30 % di protidi) che deve essere rigorosamente rispettato ad ogni pasto, spuntini compresi, che sono obbligatori.

Aspetti positivi: essendo una dieta iperproteica (l’equilibrio prevede il 25% di proteine) fa perdere peso abbastanza velocemente, ma non molto di più di una dieta equilibrata.

Aspetti negativi: è una dieta che difficilmente può essere seguita per periodi lunghi, proprio a causa del rigido apporto dei nutrienti. Sempre per lo stesso motivo si finisce spesso per acquistare snack confezionati ad hoc per la dieta zona anziché cibi freschi con conseguente aumento dei costi di gestione del regime alimentare.

L’apporto del 30% di grassi è troppo alto (l’equilibrio prevede il 25% di grassi) considerando il fatto che molte persone soffrono di dislipidemie con aumento del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue.

Comporta un aggravio a livello renale: i reni sono infatti costretti ad eliminare le scorie azotate che derivano dall’eccesso di proteine introdotte. Inoltre proprio a causa di queste si ha un’aumentata perdita renale di calcio.

La carenza dei carboidrati  (l’equilibrio prevede il 50-55% di carboidrati) può portare ad un abbassamento eccessivo dei valori della glicemia (ipoglicemia) .

Quindi la dieta zona è sconsigliata a chi soffre di problemi cardiocircolatori ed ipercolesterolemia, a chi soffre di problemi renali, di acidi urici nel sangue, a chi ha problemi carenza di calcio o di osteoporosi come le persone anziane e a chi soffre di diabete.

 La Dieta Tisanoreica

 È una dieta coperta da brevetto ideata da Gianluca Mech , un imprenditore  (non un nutrizionista) che opera nel settore erboristico. Non è una vera e propria dieta ma un “percorso” che si attua attraverso pietanze preconfezionate e tisane. Queste pietanze pronte contengono prodotti ad elevato contenuto proteico con l’esclusione quasi totale di carboidrati e grassi. Quindi si tratta di una dieta iperproteica e chetogenica, cioè obbliga l’organismo a bruciare i propri grassi per la sopravvivenza. Questo sistema porta l’organismo a produzione di corpi chetonici (che si producono anche in caso di digiuno prolungato) che di per sé sono tossici. Le tisane aiuterebbero a smaltire proprio queste sostanze tossiche.

Aspetti positivi: essendo un regime iperproteico fa perdere peso velocemente.

Aspetti negativi: i costi piuttosto elevati ed il fatto che gli stessi promotori di Tisanoreica la sconsigliano alle persone diabetiche, con insufficienza renale o epatica o in presenza di problemi cardiaci ed alle donne in gravidanza. Sottopone l’organismo ad una situazione di emergenza molto simile alla carestia.

Si avvale di uno studio condotto dall’Università di Padova, che però è stato condotto su pochissimi pazienti  e per un periodo di tempo piuttosto breve.

 La Dieta Dukan

 

 È stata ideata dal medico francese Pierre Dukan.

Si attua in 4 fasi. La prima fase, detta “di attacco”, consiste nell’assunzione a volontà esclusivamente di proteine “pure” (carne o pesce, formaggi magri, uova e soia) senza aggiungere verdure, frutta, o altri alimenti. Si passa poi al regime “da crociera” dove sono inserite poche verdure. La terza fase detta “di consolidamento”  prevede sempre carne, verdura, poca frutta, più uno o due piatti di pasta a settimana. Un giorno la settimana, sempre solo proteine. La quarta fase, molto simile alla terza prevede solo qualche piccola cosa in più.

Aspetti positivi: essendo anche questo un regime iperproteico fa perdere peso velocemente.

Aspetti negativi: recenti studi dimostrano che il consumo eccessivo di carne associato al mancato o scarso consumo di fibra favorisce l’insorgenza di alcuni tumori dell’apparato digerente. È altresì vero che anche l’obesità ed il sovrappeso favoriscono l’insorgenza dei tumori.

Anche questa è una dieta sconsigliata alle persone diabetiche, con insufficienza renale o epatica o in presenza di problemi cardiaci ed alle donne in gravidanza. Riduce fortemente l’introito di sostanze antiossidanti, vitamine e sali minerali presenti nella frutta e nella verdura.

Non è sostenibile, se si considera che l’allevamento di animali destinati al consumo umano è una delle maggiori fonti di inquinamento ambientale e di produzione di gas serra.

Inoltre il fatto di mangiare “a volontà” può sembrare un vantaggio, ma va considerato il fatto che si può mangiare solo un tipo di alimento.

In conclusione

 Molte diete richiedono un investimento economico non indifferente. Perché quindi non investire in una consulenza nutrizionale personalizzata chiedendo l’aiuto di un nutrizionista (che peraltro spesso ha un costo  molto più contenuto rispetto ai percorsi che sono stati analizzati sopra) e seguire una dieta variata come viene consigliato anche dai maggiori esperti del settore? Le persone in sovrappeso oltre ad ottenere un benessere imparerebbero anche uno stile di alimentazione più salutare.

Per quanto riguarda invece i soggetti obesi bisogna considerare che spesso è necessario oltre al lavoro del nutrizionista l’affiancamento di uno psicoterapeuta.